Mi sono chiesta molte volte se le parole che mi escono dalla bocca siano davvero azzeccate alle circostanze.
Poi la mia mente va a ritroso come viene facile in una seduta psicoterapica, ed è impossibile non imbattersi nella maledette parole.
“Maledette” è la parola che più s’addice alla circostanza, perché in alcune parole la maledizione la fa da padrone!
Una parola può accompagnarti ogni singolo giorno della tua vita, non è forse una maledizione questa ? E’ una nuvoletta di Fantozzi pronta a scatenare fulmini e saette nel momento culmine, un po’ come sbattere il mignolo contro uno spigolo qualsiasi – “Tanto dove coglie coglie il dolore vince!”.
Uno si sforza tanto per arrivare a fine giornata quantomeno con un briciolo di soddisfazione personale , non so anche solo per aver gettato la spazzatura eppure in quella giornata quella nuvola in qualche modo è arrivata, così improvvisa come un fulmine al ciel sereno, e tu torni ad essere il bambino a cui “magari” è stato detto di esser grasso, magro, lento, sciocco, goffo, stupido, antipatico, chiuso, cattivo e forse pure stronzo….
Così, una serie di termini ben precisi a cui l’infante sa dare solo il significato del tono brutale con cui gli vengono detti.
“ Ora se solo si paragonassero i termini alla stazione ferroviaria di Roma ci si renderebbe conto che pure i termini come i treni prima o poi fanno ritorno!”.
Quindi che le parole siano o meno appropriate alle circostanze è un problema da porsi anche solo l’istante prima di aprire la bocca e dar forza al diaframma.
“Ah, se proprio la bocca dovesse giocarci lo scherzetto di esser più forte del cervello, vi rassicuro , esiste una parola che non è affatto maledetta : RIMEDIARE.”
Errare è umano e dagli errori si può solo che imparare, imparare ad accettare di aver sbagliato ponendo rimedio al danno, questo ci renderà degni di esser chiamati umani!
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