Quante volte siamo in attesa?
Credo che una risposta composta da un numero definito non esista, siamo fatti di attese….
A partire dal grembo, chiusi in un luogo buio e rumoroso attendiamo per vedere la luce, una luce che quando arriva probabilmente ci fa pure schifo perché vai a capire che ti aspettavi, i volti delle voci che tanto ci hanno atteso nemmeno riusciamo a distinguerli, e pure lì ci tocca aspettare che gli occhi si degnino di andare oltre i 20 centimetri…Perché solo in quei miseri centimetri mettiamo a fuoco volti…
Poi quando inizi a distinguerli anche da lontano è più facile che ti venga la voglia di tornare a vedere a distanza di un palmo!
Insomma, tornando alle attese la lista è lunga, dalla nascita alla morte. Muori attendi che la gente venga a farti l’ultimo saluto , che ti portino sotto terra e se ti dice bene aspetti che qualcuno riesumi la tua anima per portarti nell’alto dei cieli.
Attese, attese brevi o infinite… Roba che se devi liberarti di qualche bisogno vitale e dirompente anche se sei comodamente a casa tua ti tocca aspettare perché ci vuole concentrazione.
Si sa, uno vorrà pure pisciare in pace, e pure per la pace immagino l’inno alla gioia come il sottofondo di una chiamata al call center… “Attendere prego!”
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